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Agromafia, un settore che non conosce crisi

Creato il 29 ottobre 2013 da Molipier @pier78
Agromafia, un settore che non conosce crisi Genny Sangiovanni Genny Sangiovanni vedi altri articoli 29 ottobre 2013 14:00

Sono troppi i settori colpiti e danneggiati dall’attuale crisi economica ma ce n’è uno che non soffre: l’agromafia, ossia l’attività illegale della criminalità organizzata legata all’agricoltura.

Il Rapporto Agromafie del 2013, redatto da Coldiretti/Eurispes e mostrato a Cernobbio al Forum dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, ha evidenziato che il volume d’affari totale dell’Agromafia è aumentato del 12% rispetto al 2011, salendo a 14 miliardi di euro “perché la criminalità organizzata trova terreno fertile proprio nel tessuto economico indebolito dalla crisi”.

Dal rapporto si evince chiaramente che l’Agromafia è un moderno crimine organizzato che mira ad estendere, “con approccio imprenditoriale, il controllo sull’economia invadendo i settori che si dimostrano strategici ed emergenti, come quello agroalimentare, e compromettendo tra l’altro in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto anche di minare l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del Made in Italy”.

È in atto una vera e propria opera di infiltrazione in cui “le mafie stanno approfittando della crisi per penetrare anche nell’imprenditoria legale. Hanno già imposto il controllo sulla produzione e la distribuzione di vari generi alimentari, soprattutto nel settore frutta e verdura”.

La disponibilità di capitale delle mafie è larghissima ed immediata ed è proprio questo che rende queste organizzazioni capaci di “condizionare parte degli organi preposti alle autorizzazioni ed ai controlli”. Le mafie si muovono “con maggiore facilità rispetto all’imprenditoria legale. Impongono la vendita di determinate marche e prodotto agli esercizi commerciali che, a volte, per via della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente”.

La Coldiretti/Eurispes ha precisato che la mano della criminalità organizzata si è posata in 5mila locali di ristorazione in Italia, spesso intestando i ristoranti a prestanome. La Direzione investigativa di Roma aggiunge al rapporto che circa il 15% del fatturato realizzato dalle attività agricole è stato generato da attività illecite.

Un altro grande problema è che la criminalità riesce a condizionare i prezzi con rincari esponenziali che sfiorano il 300% per via del controllo di cui dispone. L’Antitrust ha infatti evidenziato tramite un’indagine conoscitiva che i prezzi per l’ortofrutta triplicano dalla produzione al consumo ed i rincari posso arrivare fino al 77% in più anche nel caso di una filiera cortissima (ci si riferisce all’acquisto diretto dal produttore da parte del distributore al dettaglio).

Il rincaro può arrivare al 103% nel caso intervenga nella filiera un intermediario, del 290% fino a due intermediari ed aumentare ancora nel caso in cui gli intermediari siano più di due (294%).

Rilevante è anche il peso delle intermediazioni svolte dai commissionari mediante forme miste di produzione, stoccaggio e commercializzazione. Le organizzazioni criminali “impongono, con maggior rigore in determinate zone territoriali, i prezzi d’acquisto agli agricoltori e si può dire che arrivino fino alla tavola degli italiani, grazie all’ingresso diretto nella Grande distribuzione organizzata (Gdo) con supermercati ed insegne proprie”, spiega ancora il rapporto Coldiretti/Eurispes. Tutto ciò distrugge la concorrenza e danneggia i cittadini che devono pagare di più spesso per prodotti di qualità peggiore.

http://www.lettera43.it/economia/personal/criminalita-l-agromafia-e-cresciuta-del-12-i-due-anni_43675111480.htm


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